Abbracci di storie: la voce dei genitori e la lettura durante il ricovero in terapia intensiva e in patologia neonatale

by Claudia Ravaldi

Il progetto “Abbracci di storie” nasce dalla nostra lunga esperienza con le famiglie di bambini gravemente prematuri o affetti da patologie congenite che richiedono un tempo più o meno lungo di ricovero in ospedale dopo la nascita. Siamo molto felici di presentarvi questa nuova sfida che unisce i principi della care perinatale, che è un diritto di tutti i bambini e di tutte le bambine, indipendentemente dalle loro condizioni di salute e dalla durata delle loro vite, quelli delle neuroscienze perinatali e della psicotraumatologia e anche le buone pratiche che, con un piccolo sforzo organizzativo, tutti i reparti possono adottare, grazie al nostro sostegno.

Circa 1 famiglia su 10 arriva a CiaoLapo dopo un ricovero in terapia intensiva o in patologia neonatale;

1 famiglia su 7 di quelle che assistiamo durante la gravidanza successiva al lutto torna in questi stessi reparti con il bambino o la bambina successiva.

Il tempo trascorso in neonatologia è sempre un’esperienza emotivamente intensa, soprattutto dopo un precedente lutto

Non dobbiamo dimenticare che, i primi giorni dopo la nascita sono molto preziosi e sono comunque un’occasione per lasciare tracce benefiche nel vissuto delle famiglie: questo può avvenire soltanto se  durante il ricovero si co-costruiscono relazioni significative e nutrienti tra i curanti e i genitori e viene promossa una care globale così efficace da permettere ai genitori, anche quando molto addolorati, spaventati, shockati o confusi, di stabilire un contatto soddisfacente e responsivo con i loro bambini e bambine.

Siamo raccoglitori di storie: da tempo immemore, ben prima che nascesse la scrittura e poi la stampa, l’essere umano (e più in generale, anche molti altri mammiferi e certi uccelli) utilizzano le storie per “tramandare” da una generazione all’altra frammenti di esistenza che non possono essere dispersi.

Raccontare storie è un modo per cementare le relazioni e stabilire un contatto tra le persone.

Molti di noi, tra i ricordi di infanzia indelebili, conservano quella specific filastrocca canticchiata dalla nonna, la storia della buonanotte letta dal papà o il primo libro condiviso con la mamma: leggere è un’esperienza multisensoriale, che ci coinvolge nel profondo e ci avvolge, toccando simultaneamente  quasi tutti i nostri sensi.

Da questa considerazione siamo partite, nello strutturare questo progetto: i bambini e le bambine, dal quinto mese di gravidanza in poi, sviluppano l’udito e sono in grado di riconoscere la voce della mamma e del papà, e l’odore della mamma, tra mille altre voci e odori.

Nel caos improvviso di una nascita precoce o di un ricovero in mezzo a suoni, luci, rumori e tante, tante persone e molte, molte procedure, la voce conosciuta è l’unica ancora a cui aggrapparsi, e da cui iniziare ad esplorare il mondo, soprattutto se ci si è entrati un po’ di sbieco: anche noi, che siamo grandi, se siamo in una città sconosciuta e non conosciamo la lingua che tutti parlano, siamo immediatamente sollevati quando riconosciamo suoni familiari.

Accade così anche ai nostri bambini e bambine: ecco perchè le nostre voci di genitori sono risorse preziose, ecco perchè possiamo usarle come una bussola gentile, per accompagnare i nostri bambini durante il ricovero, indipendentemente da quanto tempo possiamo condividere.

Cosa è “Abbracci di storie”?

Abbracci di storie è un progetto di biblioterapia per promuovere il benessere dei genitori, dei bambini e delle bambine attraverso la lettura di albi illustrati accuratamente selezionati dalla valigia degli #albimedicina, la selezione di albi salutogenici che la dottoressa Ravaldi porta avanti da quasi quindici anni.

Che obiettivo ha “Abbracci di storie”?

Abbracci di storie ha due obiettivi:

  1. formare gli operatori sui benefici della lettura ad alta voce e della biblioterapia, affinché possano a loro volta dare ai genitori il supporto necessario per poter usare la loro voce come “abbraccio” per i loro bambini e bambine ricoverate: questa semplice pratica quotidiana, attraverso brevi racconti, storie, filastrocche o canti, “ancora” il bambino e la bambina nel qui ed ora, grazie alla voce, nota e rassicurante, di mamma o di papà;
  2. offrire ai genitori l’accesso gratuito ad albi di alta qualità, con e senza parole, con buone storie e buone illustrazioni, affinché possano goderne loro stessi: leggere buone storie attiva una serie di processi cognitivi e sensoriali tali da “abbassare” lo stress e la tensione quel tanto che basta a prendere un attimo di respiro e riprendere ad accudire i propri bambini in modo responsivo, anche in situazioni critiche, senza dimenticarsi di sé stessi.

Quali strumenti usa “Abbracci di storie”?

Il progetto “Abbracci di Storie” utilizza gli albi illustrati con e senza parole e la narrazione ad alta voce operatore – genitori e genitori – bambini.

Come aderire al progetto?

CiaoLapo ogni anno finanzia interamente il progetto in dieci reparti di terapia intensiva e / o patologia neonatale.

I reparti che aderiscono al progetto usufruiscono di una formazione gratuita per gli operatori sanitari, così da diffondere le buone pratiche di lettura ad alta voce in modo sostenibile e facilmente riproducibile nella quotidianità del reparto.

I reparti che aderiscono al progetto ricevono in dono dall’associazione 10 albi illustrati che gli stessi operatori possono scegliere dal più ampio elenco di #albimedicina.

Per il 2024 sono disponibili ancora due posti.

Chi desidera ulteriori informazioni può scrivere ad abbraccidistorie@ciaolapo.it, Sara e Claudia vi risponderanno al più presto.

 

 

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