La rottura prematura delle membrane

by Claudia Ravaldi

Cosa è la pProm e cosa è importante sapere.

Una sintesi a cura della dottoressa Margaret Mascherpa e di Laura Avagliano, ginecologa.

Definizione

Si parla di pPROM quando avviene la rottura delle membrane, al di fuori del travaglio, prima che la gravidanza sia giunta a termine. Questo evento può avvenire anche in epoche gestazionali molto precoci, mettendo a rischio la prosecuzione della gravidanza.

Fattori di rischio

La rottura delle membrane non è quasi mai riconducibile ad un’unica causa, è piuttosto il risultato del sommarsi di più eventi e fattori di rischio, non sempre tutti noti e/o prevenibili.

Cause

È importante distinguere la rottura spontanea delle membrane dalla rottura che si verifica in seguito a procedure invasive eseguite con strumenti sterili, ad esempio l’amniocentesi. In quest’ultimo caso la prognosi della gravidanza è infatti nettamente migliore. Nei casi di rottura spontanea delle membrane invece è molto frequente riscontrare tra le cause un’infezione della cavità amniotica che rende la prognosi molto più severa.

Presentazione clinica e diagnosi

La pPROM si manifesta come perdita incontrollata di liquido dai genitali e la diagnosi si basa sull’identificazione e sull’accertamento della perdita di liquido alla visita ginecologica.

Decorso

La rottura delle membrane è un evento irreversibile che spesso precede l’insorgenza del travaglio, quindi del parto pretermine. Più precoce è l’epoca gestazionale al parto, maggiore purtroppo il rischio di complicanze.

Complicanze

Le complicanze per il bambino sono primariamente dettate dall’epoca gestazionale alla nascita e sono comuni a tutti i neonati prematuri; sono tipiche  le complicanze respiratorie poiché in assenza di liquido amniotico la maturazione dei polmoni è insufficiente (ipoplasia polmonare). Le possibili complicanze per la mamma invece sono rappresentate da infezioni, aumentato rischio di taglio cesareo o emorragia.

Esiti

Purtroppo la prognosi neonatale è severa: soltanto la metà dei bambini colpiti da pProm tra la 20esima e la  24esima settimana di gestazione sopravvive, e di questi, nella metà dei casi, gli esiti a lungo termine nell’area neuro-cognitiva sono complessi.

Management

La gestione della pPROM nelle epoche gestazionali più precoci si basa su una delicata valutazione di rischi e benefici nel proseguimento della gravidanza. In alcuni casi, indipendentemente dall’epoca gestazionale, è indicato l’espletamento del parto per specifiche condizioni materne o fetali; in altri casi il parto spontaneo è inevitabile e possiamo solo intervenire nella riduzione delle complicanze infettive, respiratorie e neurologiche cui è esposto il bambino severamente pretermine. 

Qualora non si instauri un travaglio spontaneo e le condizioni materno-fetali lo consentano, si può attuare una condotta d’attesa e guadagnare tempo verso epoche gestazionali più favorevoli per la sopravvivenza e la salute del bambino.    

Dopo il parto

Anche se purtroppo non sempre si giunge ad una precisa identificazione delle cause, è fondamentale disporre di più accertamenti (esami microbiologici e istologici) per comprendere l’origine della rottura delle membrane. Esiste la possibilità, per chi ha avuto una pProm, che la pPROM si manifesti anche in una gravidanza successiva per cui i fattori di rischio della donna vanno indagati e, laddove possibile, rimossi.

 

Questo articolo è dedicato a tutte le mamme che sono passate da CiaoLapo per affrontare la perdita dei loro bambini nati troppo presto e troppo presto venuti a mancare, a causa della rottura prematura delle membrane.

Questo articolo è dedicato a tutte le mamme che hanno atteso, immobili, il passare dei giorni, sperando di poter dare giorni alla vita dei loro figli.

 

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