Dormire sul fianco riduce la morte in utero

by Claudia Ravaldi

Dormire sul fianco a partire dalla 28 settimana di gravidanza riduce il rischio di morte in utero.

L’associazione inglese Tommy’s di cui abbiamo già parlato a proposito dell’efficace campagna sui movimenti fetali attivi, si è occupata nell’ultimo periodo di un altro importante fattore di rischio modificabile che può fare la differenza per la salute delle mamme e dei bambini: parliamo della posizione nel sonno, ed in particolare dell’importanza di dormire sul fianco a partire dalla ventottesima settimana di gravidanza. 

È noto che il sonno durante la gravidanza possa essere disturbato per vari motivi, ed è anche chiaro che con l’avvicinarsi del termine di gravidanza trovare una posizione “confortevole” possa essere molto impegnativo: negli anni passati si è dato molto più peso alla qualità del sonno e alla sua durata piuttosto che alla modalità di addormentamento ed alla postura.

I primi studi sulla posizione “più sicura” per dormire in gravidanza sono stati fatti su piccoli campioni di donne in Australia e presentati ai congressi sulla morte in utero del 2007 e 2008 (ero presente, e mi ricordo ancora il profondo senso di colpa che provai scoprendo che la posizione sul fianco destro è sconsigliata sempre, a causa dell’aumentata compressione della vena cava: era l’unica posizione in cui riuscivo ad addormentarmi, durante la gravidanza di Lapo, e solo io so quanto ho pianto, durante quel congresso).

Questi studi, pionieristici e basati su campioni piccoli di mamme, non erano ancora significativi, e fu chiesto dalla comunità internazionale di approfondire, per evitare di creare “falsi allarmi” nelle donne in gravidanza e per non diffondere false speranze nelle donne già colpite da morte in utero. 

L’impegno dei ricercatori e dei clinici è quindi proseguito anno dopo anno e successivi studi ed approfondimenti hanno confermato l’intuizione dei colleghi australiani: dormire sul fianco sinistro riduce il rischio di morte in utero. 

Il rischio maggiore di morte è legato alla posizione supina (MAI a pancia in su): se ci addormentiamo a pancia in su, raddoppiamo il rischio di una morte in utero. (le ricerche ci dicono che non importa se durante la notte ci spostiamo e cambiamo posizione: grande importanza è attribuita alla posizione dell’addormentamento, ai fini di questo rischio aumentato).

L’ultimo, importante lavoro, svolto su un significativo numero di madri colpite da morte in utero e di madri con nascite fisiologiche ha confermato definitivamente quanto studiato dieci anni fa in Australia: 4 diversi studi, in 4 paesi diversi, con madri di diverse etnie hanno portato risultati analoghi, rendendo di fatto questo fattore di rischio non più “sospetto” ma “certo”.

A cosa serve studiare i fattori di rischio?

Serve a ridurre le morti in utero evitabili, di cui ci siamo occupati con il numero speciale diLancet 2016.

Serve a salvare vite.

Serve a informare le donne del fatto che, anche se non possiamo avvicinarci al rischio zero, purtroppo, è invece possibile tenere sotto controllo alcune variabili pericolose per la salute della donna e del nascituro.

La posizione di addormentamento è diventata una di queste variabili, che vale la pena conoscere (si calcola che si potrebbero salvare, nel mondo, 100.000 bambini, soltanto assumendo la posizione sul fianco per addormentarsi: facile, gratuito, importante).

Sleep on side è il titolo della campagna di informazione e prevenzione lanciata da Tommy’s dedicata alla popolazione generale ed agli operatori. La campagna, in pochi mesi, ha raggiunto centomila visualizzazioni su youtube da ogni parte del mondo, è stata ospitata su quotidiani, settimanali e mensili, ed è anche comparsa per le strade e nelle metropolitane delle grandi città inglesi, in più lingue, per raggiungere tutte le madri.

Oggi 1 gravidanza su 225 in Inghilterra esita in morte in utero: questa campagna di Tommy’s, unita alla precedente sui movimenti fetali attivi hanno lo scopo di ridurre la frequenza della morte in utero, e salvare tutte le morti in utero evitabili.

Mi chiedo sempre quando accadrà che anche il governo del nostro paese, che ha un tasso di morte in utero molto vicino a quello Inglese (circa 1 su 280), si deciderà a porre in essere delle strategie di prevenzione che potrebbero portare questo tragico evento ad una frequenza molto minore, salvando la vita di molti bambini. 

Mentre sogno che questo un giorno accada anche qui, e che l’informazione sia accessibile a tutte le donne gravide che entrano nel terzo trimestre, andiamo a vedere perchè dormire sulla schiena dalla 28esima settimana di gravidanza risulta così pericoloso: il Prof Alexander Heazell, ricercatore, ginecologo, nonché papà speciale come noi, ha studiato 291 gravidanze con morte in utero e 735 gravidanze con esito fisiologico. Ha visto, in questo grande campione di donne, quello che era stato trovato in Australia:

nel terzo trimestre di gravidanza la donne incinta che si addormenta sulla schiena ha più probabilità di avere una morte endouterina.

Perchè accade?

Ad oggi ci sono solo alcune ipotesi:

nel terzo trimestre, il peso combinato del bambino e dell’utero gravido comprimono i vasi fondamentali per la circolazione materna e per quella feto-placentare;

un’altra spiegazione può essere quella delle difficoltà respiratorie durante il sonno, che peggiorano se si dorme di schiena, e ancor di più se si è sovrappeso od obese.

In questo particolare caso, poi, la sommatoria dei fattori di rischio è particolarmente allarmante.

Conoscere queste cose ci permette di avviare i giusti cambiamenti legati allo stile di vita e di ridurre il più possibile il rischio.

 

Una nota doverosa per le mamme in lutto: se avete perso il vostro bambino in utero, leggere a posteriori studi e ricerche potrebbe farvi morire di sensi di colpa.

Questo dipende dal fatto che biologicamente le mamme e i papà desiderano proteggere il loro figlio, più di ogni altra cosa. E un bambino che muore nella pancia, ci costringe a prendere atto che anche se l’amore è senza limiti (e lo è), la vita ne ha, tanti. E a volte ce li sbatte in faccia, dalla parte più tagliente.

Quando ho perso mio figlio, la prima cosa che mi è stata detta è che io ero sana, e quindi era stata indubbiamente sfortuna (bugia). 

Ebbene: fatti i dovuti approfondimenti in un altro ospedale che ha un centro di riferimento per le donne come me, ho scoperto che ho l’iperinsulinismo, che mi porta ad avere sbalzi glicemici soprattutto notturni, a sviluppare diabete gestazionale e ad avere bambini grossi. Tutto ciò è un fattore di rischio noto, e scrupolosamente gestibile, se si inizia fin da prima del concepimento con le mosse giuste.

Quando è arrivata la diagnosi mi sono macerata per un bel pò nella colpa, negli avrei dovuto e negli “e se solo“.

Mi vergognavo di non aver “saputo” sapere proteggere.

Mi vergognavo di non avere previsto. Insomma, volevo essere un supereroe e salvare mio figlio. Come tutte noi.

Quando ho capito che non c’era nulla di cui vergognarmi, perchè non l’ho fatto apposta a non sapere, e certo non l’ho fatto apposta ad essere iperinsulinemica, ho potuto iniziare a guardare gli studi, i lavori, le campagne di prevenzione senza sentirmi l’imputata alla corte marziale. Ma quello che mi è stato in assoluto più utile, e lo è ancora oggi, è promuovere la salute perinatale, affinchè tutte le morti evitabili diventino morti evitate e il mondo sia più ricco di bambini sani e di genitori senza lutto.

Questo mi fa stare bene, più dei “se” e dei “ma”.

 

#KickCounts #SleepOnSide #Movementsmatter

 

La bibliografia su cui si basano le indicazioni date alle donne inglesi attraverso la campagna #sleeponside  e su cui si basa questo breve articolo è questa:

Heazell A, Li M, Budd J et al, 2017, Going-to-sleep supine is a modifiable risk factor for late stillbirth – findings from the Midlands and North of England Stillbirth Case-Control Study

Stacey T, Thompson JM, Mitchell EA et al, 2011, Association between maternal sleep practices and risk of late stillbirth: a case-control study. BMJ. 2011 Jun 14;342:d3403. doi: 10.1136/bmj.d3403.

Gordon A1, Raynes-Greenow C, Bond D et al, 2015, Sleep position, fetal growth restriction, and late-pregnancy stillbirth: the Sydney stillbirth study. Obstet Gynecol. 2015 Feb;125(2):347-55. doi: 10.1097/AOG.0000000000000627.

McCowan LME, Thompson JMD, Cronin RS et al, 2017, Going to sleep in the supine position is a modifiable risk factor for late pregnancy stillbirth; Findings from the New Zealand multicentre stillbirth case-control study. PLOS One https://doi.org/10.1371/journal.pone.0179396

Ecco qui il video della campagna mediatica di Tommy’s.

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