La gravidanza extrauterina una testimonianza

by Claudia Ravaldi
Ho letto tante vostre testimonianze, in tempi forse non sospetti. Ho accarezzato il dolore altrui, cercando di non voltare la faccia davanti a quello che è ancora un tabù per la nostra società.
Poi è arrivata la mia diagnosi, dopo giorni di emorragia e dolori di non chiara origine: gravidanza tubarica. Extrauterina.

Una parola sentita più come curiosità, risuonata poi nel mio retrocervello quando ho sentito quel dolore  farsi strada verso l’ovaio. Quella gravidanza la stavamo cercando, ne avevo sentito i primi sintomi ma poi, il ciclo. O almeno, quello che credevo essere ciclo.
Pazienza.
Dopo 10 giorni un altro ciclo, dolori sempre più forti.
Corse in ospedale: signora, lei è incinta.
Non è possibile, glielo assicuro.
Certo, le beta ci sono, sono positive. Ma la gravidanza non la vediamo.
Il giorno dopo, eccola lì, quella massa a fagiolo nella tuba.
Era lei a bussare, a piangere sangue nella mia pancia.
Quel bambino sperduto, così l’ho chiamato in una delle tante notti passate in un letto d’ospedale.
Piccola stella senza cielo, rimasta incastrata nel buio di una tuba.
Ti hanno bombardato di chemioterapici, ma tu ti ostinavi a stare lì, le tue beta non scendevano.
Poi una notte ti ho parlato.
Ci siamo lasciate andare, vicendevolmente.
Le beta sono scese, ma l’emorragia aumentava.
L’operazione al volo, mi svegliano e tu sei lì.
Una nocciola bianca incastonata nella tuba che galleggiava dentro ad un barattolo.
Un perla.
Dall’istologico non hanno trovato nessuna camera gestazionale “francamente apprezzabile”.
Non c’è mai stato battito, si è sempre parlato di tessuti, di massa in evoluzione.
Ma tu, per me, sei rimasta la mia stella senza cielo.
Ciao, piccolo bimbo sperduto.
la tua mamma Ale

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1 comment

Elena 25/06/2022 - 23:47

Grazie per aver dato voce a pensieri che sono rimasti per lungo tempo chiusi in un cassetto del mio cuore. Anche io gravidanza extrauterina nel mentre della mia gravidanza uterina. ‘Signora il suo caso, in una gravidanza naturale come la sua, è davvero raro, eccezionale’. Me lo sono sentita dire da tutto il personale sanitario che ho incontrato nel mio percorso. Sono stata fortunata, mi hanno preso per i capelli con operazione di urgenza, e così la mia gravidanza è proseguita normalmente. Eppure spesso mi domando come sarebbe stata quell’altra piccola vita. E quando vedo passare mamme con gemellini, questi pensieri si fanno prepotenti. Prima della tua testimonianza, non sentivo di avere il permesso di esprimere questi pensieri anche se non a caso ogni tanto approdavo sul sito di CiaoLapo, all ricerca di non so bene cosa. Ora l’ho capito, ero alla ricerca di parole come queste, in cui rispecchiarmi. E sentire finalmente quel permesso di esprimermi, di cui avevo tanto bisogno.

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