Stelle di latte: allattare dopo un lutto perinatale

by Claudia Ravaldi

L’allattamento è un tema prioritario nella promozione della salute materno-infantile, su cui si dibatte molto, spesso con toni estremamente accesi e a volte confusivi e confondenti.

Dopo un lutto perinatale, tuttavia, l’importanza dell’allattamento viene notevolmente ed impropriamente ridimensionata: la gravidanza successiva ad un lutto, per definizione a “rischio”, lascia infatti ben poco spazio alla fisiologia, anche quando di spazio ce ne sarebbe in abbondanza, perchè la precedente dolorosa perdita impegna spesso le risorse mentali ed emotive sia dei genitori che degli operatori coinvolti.

Molte madri, che hanno un’esperienza “dolorosa” di allattamento (o di montate lattee) alle spalle possono infatti essere molto intimorite e affaticate anche solo all’idea di affrontare un nuovo allattamento con il loro bambino arcobaleno.

Per queste madri, il sostegno competente di un operatore esperto di allattamento è spesso essenziale e benefico, non solo per l’allattamento in quanto tale, ma per tutto il loro puerperio.

 

Abbiamo parlato di gravidanze successive ad un lutto in più occasioni: qui, sul mio blog di psicoterapia, e qui, nel blog di CiaoLapo.

Abbiamo sostenuto famiglie alle prese con le gravidanze successive, abbiamo sostenuto ostetriche e psicologhe impegnate nel sostegno alle famiglie e alle madri. 

Nel mio recente percorso di perfezionamento in psicologia clinica perinatale, e già anni fa nel percorso sulle neuroscienze affettive, ho potuto approfondire la stretta relazione tra stress e psicopatologia, con tutto ciò che questo comporta in termini di prevenzione e promozione della salute. 

Questa riflessione, su gravidanza successiva, adattamento e allattamento, è una nostra prima risposta al complesso tema del sostegno nelle gravidanze successive.

Vi presentiamo il nostro lavoro sull’allattamento dopo un lutto perinatale, di cui è già disponibile nella sezione documenti un volantino in pdf liberamente scaricabile.

Buona lettura.

 

Quando una coppia affronta una gravidanza dopo un lutto perinatale vive un vero e proprio “ottovolante emotivo”: molte coppie raccontano di come sia intenso e continuativo il confronto tra le gravidanze, di come il senso di vuoto e la mancanza del bambino precedente si alterni alla gioia della nuova attesa e di come questa nuova esperienza sia in parte “oscurata” dal senso di paura per ciò che sarà.

Molto spesso le nuove attese dopo una perdita sono cariche di sentimenti contrastanti (desiderio, incertezza, rimorsi, paura del futuro, malinconia); a volte la tensione è così forte da mettere in secondo piano la relazione col nuovo bambino (che le mamme inglesi chiamano “baby rainbow“, bambino arcobaleno).

Le gravidanze successive a un lutto possono essere un’esperienza emotivamente sfiancante, per le mamme, i papà e la famiglia tutta: le paure  possono lasciare poco spazio ai sogni, alle fantasie e alla speranza e questi nove mesi possono dunque diventare un vero e proprio percorso ad ostacoli.

Erroneamente si tende a pensare che con la nascita del bambino tutte le tensioni e il dolore scompaiano, che il “nuovo bambino” ripaghi di tutte le fatiche e di tutte le mancanze,“mettendo una pietra sopra” al passato.

Sappiamo che non è così, e sappiamo che questa “negazione” può inibire le risorse emotive delle madri e ostacolare un percorso di puerperio consapevole e sereno.

CiaoLapo offre alle mamme nuovamente in attesa gli spazi per confrontarsi, individuare delle strategia per affrontare al meglio la nuova maternità avendo cura di loro stesse e dei loro bambini, vicini e lontani.

Un buon livello di serenità è possibile, è auspicabile ed è utile e benefico per mamma e bambino.

 

L’allattamento mancato dopo la perdita

Molte madri dopo la perdita dei loro bambini, più spesso se avviene nella seconda metà della gravidanza, vanno incontro alla montata lattea. Questo evento è percepito come particolarmente doloroso, violento e innaturale e, se non adeguatamente accompagnato e sostenuto, può restare nella memoria come ricordo traumatico e condizionare negativamente l’impatto con l’allattamento successivo (specialmente se non ci sono precedenti esperienze serene di allattamento).

“Ero pronta e anche il mio seno, non vedevo l’ora. Jacopo, però, è nato morto, il mio bimbone di oltre 4kg. “Signora deve prendere le pastiglie per la soppressione della montata lattea”. E io le ho prese, come un automa. Ne ho prese tante ma il mio seno sembrava non volerne sapere, era gonfio, caldo, in fermento, pronto a sfamare chi non c’era. Alla fine si è arreso all’evidenza, anche lui.”

“..Poi Zeno è nato morto a 24 settimane, e pur avendo subito preso le pastiglie per fermare il latte, questo è arrivato… ero una di quelle mamme fortunate che aveva il latte… mancava solo chi nutrire… il latte che gocciolava era come lacrime… è stato doloroso, è stato forza d’istinto sentire la montata dopo aver visto mio figlio per l’ultima volta…”

Lui moriva, e io tiravo il latte. Tiravo con quel rumore nelle orecchie, conservavo ogni goccia. Non ci potevo credere, non ci volevo credere”

 

Esperienze di allattamento dei bambini arcobaleno.

“Quando ho partorito il mio Arcobaleno, dopo due anni e mezzo, ho voluto provare a allattare. O. si è attaccata subito e bene. Ma nonostante ciò non aumentava di un grammo. Solo grazie agli operatori della TIN O. continua ad essere allattata. Loro conoscevano la mia storia, sapevano della morte di Sofia.. E non mi hanno lasciata mai sola. 3 volte a settimana mi tenevano in ospedale 3 ore. In cui allattavo. In cui mi davano sicurezza. Mi sostenevano. Non mi facevano sentire “disperata”. Diversa. Non mi hanno mai dato un’aggiunta di latte artificiale. Niente. Solo amore. Supporto. Mi incoraggiavano. Mi dicevano che era normale. Che a volte capita. E che era comprensibile”

“Carlotta è nata a 36 settimane con parto indotto … Non si attaccava!! Ciucciava ma poco, dormiva… E io ricordo quei giorni come in una boccia di vetro… Incredula inconsapevole… Preoccupata!! In ospedale non ho avuto molto sostegno, anzi dopo un giorno le avevano già ficcato il biberon in bocca e di latte artificiale, quando io avevo il seno che esplodeva!! Era come se nn volesse nutrirsi, come se la gravidanza fatta di 9 mesi circa con “la paura di morire da un momento all’altro” l’avesse segnata, forse non era pronta per nascere… Fatto sta che il primo mese è stato davvero difficile!! Ma ci siamo riuscite insieme!!”

Allattare Alessandro. è stata un’esperienza naturale che mi ha dato tanta sicurezza e fiducia nel mio ruolo. Dopo le mie perdite avevo immaginato ogni giorno che mamma sarei stata e avevo delle aspettative molto alte, pensavo che dopo una perdita, con una consapevolezza diversa della maternità io avrei dovuto essere in un certo modo. Riconosco che allattare A. mi ha dato fiducia in me, fiducia che ho usato quando ricevevo consigli non proprio richiesti.

“Ho allattato Jacopo nato vivo dopo Lorenzo per 13 mesi e adesso sto allattando Giordana da tre mesi …. Che dire ? Mentre allatto è il momento dei grandi pensieri delle forti emozioni. Penso a come sarebbe stato con Lorenzo e poi penso al futuro a quello dei miei figli vivi.”

“Dopo la perdita delle gemelline, ho allattato Alessio per 14 mesi. Ho smesso quando lui mi ha fatto capire che non voleva più. Esperienza meravigliosa, la vita che trionfa”

Poter condividere l’ottovolante emotivo che si accompagna alla nascita di un bambino arcobaleno con personale preparato e altri genitori migliora le competenze delle madri e rende l’allattamento un’esperienza ricca e soddisfacente.

Occuparsi del nuovo bambino sarà più facile e gratificante se avremo trovato il giusto spazio per il bambino scomparso e se avremo sufficienti energie per concentrarci sulla nuova esperienza.

 

Un grazie di cuore a tutte le mamme che hanno contribuito condividendo le loro esperienze.

Un grazie di cuore agli operatori che accompagnano ascoltando, una mamma alla volta,  facendosi testimoni di ogni suo bambino e ogni sua esperienza.

“Abbraccio te con le mie mani, abbraccio noi con le parole, abbraccio tutto il cielo con i suoi ricordi”

 

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